Presentazione del Prof. Franco Selleri
per la candidatura all’International Sigmund Freud Award
Vorrei proporre la candidatura del dr. Francesco Palmirotta di Bari, Italy all’International Sigmund Freud Award for Psychotherapy of The City of Vienna per il gran numero di casi da lui risolti durante i 20 anni di attività.
Essendo un fisico teorico ricordo l’impressione negativa di circa 10 anni fa quando lessi il libro frutto, nel 1952, della collaborazione fra il fisico Wolfgang Pauli e lo psicoterapeuta Carl Gustav Jung Natureklaerung und Psyche.
Quel libro difendeva delle tesi alquanto irrazionali riguardanti le esperienze mistiche e sovrannaturali della nostra mente.
Alquanto diverso e pi attraente per me l’ideologia che viene fuori dalle mie discussioni con Palmirotta.
Egli insegue una forma di realtà che egli intravede chiaramente nel paziente e che in qualche modo si interpone tra la dura realtà oggettiva della Fisica Classica e la Realtà Psichica conscia delle nostre menti. Questo viene percepito come realtà psicosomatica capace di agire sul soma e di restaurare un ordine naturale che stato disassemblato da innaturali eventi precedenti.
Agendo sulla psiche sembra possibile, almeno in alcuni casi, guarire malattie concrete nelle diverse parti del corpo!
Il punto che vorrei sottolineare che leggendo il libro di Palmirotta Psicoterapia e Musicoterapia. Indagini e casi risolti e discutendone con l’autore mi sono completamente convinto circa l’efficacia della sua terapia. Egli interagisce con il paziente parlando, chiedendo, rispondendo, consigliando, e quasi inseguendo quell’entità fluido-reale (che ho cercato di descrivere prima) della personalità del paziente che rifiuta di essere pienamente afferrata. Quando egli sente di avere la patologia psichica-psicosomatica almeno parzialmente sotto controllo, il paziente inizia a sentirsi meglio. Per queste ragioni i risultati di Palmirotta possono essere classificati sotto il titolo Progetti eccezionali nello sviluppo della Psicoterapia.
Le persone al di fuori del contesto psicoterapico (familiari e non) con una forma di legame (affettivo) con il paziente spesso sembrano prendersela con l’attività terapeutica in quanto la loro influenza sul paziente rischia di essere diminuita. Questo aggiunge nuove difficoltà al terapeuta.
Conoscendo la storia personale della madre di Francesco Palmirotta (con cui lui ha vissuto per diciassette anni), diagnosticata come affetta da schizofrenia maniaco-depressiva e che si suicida io ho realizzato che Palmirotta nel suo campo conosce la realtà (psichica e psicosomatica) dalla saggezza del suo dolore ed evidente che la sua capacità di trattare le forme disarmoniche derivano dal durissimo training della sua stessa esistenza.
Il successo lampante dell’approccio di Palmirotta richiede una spiegazione, naturalmente, ed stata la necessità di trovarla il motivo per cui lui ed io decidemmo di discutere la questione. Le nostre discussioni sono state di grande interesse per me ma dovemmo renderci conto che la scienza moderna tuttora abbastanza primitiva, lungi dall’essere conclusa come sostengono alcuni. Il riduzionismo dovrebbe essere valido a livello ontologico, ma un esperto di atomi e nuclei che di questi tempi cerca di risolvere problemi di psicologia si trova a fare un’attività molto difficile e frustrante.
L’unica idea che potevo adottare era di considerare la probabile esistenza nella natura delle onde quantiche associate con le entità subatomiche. Infatti ogni oggetto atomico e subatomico (fotoni, elettroni, protoni, ecc..) ha una doppia natura in quanto dimostra sia proprietà localizzate (corpuscoli) che estese (ondulatorie).
La Scuola di Copenhagen vide in questo una limitazione fondamentale della nostra capacità di comprensione della natura, ma altri grandi fisici (Einstein, De Broglie, Bhom, Bell) considerarono questa dualità onda/particella come qualcosa di obiettivamente reale. Essendo simpatizzante di quest’ultimo punto di vista, mi capitò di pensare che se le onde quantiche degli elettroni presenti nelle strutture del nostro cervello potessero diventare coerenti luna con l’altra, allora l’entità fluida da F. Palmirotta denominata principio di Ontosofia Psicosomatica e da lui considerata in qualche modo reale potrebbe avere un fondamento fisico.
A certificazione di una tale spiegazione sarebbe il fatto che le armoniose e coerenti onde sonore sembrano avere un effetto benefico contro la scissione dell’entità psicosomatica (i successi della Musicoterapia di Palmirotta).
Ma questa una mera congettura che richiederebbe molta sperimentazione prima che possa essere concessa ad essa qualunque attribuzione di certezza circa i successi .
Tornando al libro di Palmirotta Musicoterapia e Psicoterapia. Indagini e casi risolti c qualcosa che forse dovrei menzionare: esso non presenta una catena trionfalistica di successi ma al contrario esso sembra essere una fedele e obiettiva descrizione della complessità dell’attività terapeutica. Ci che mi ha attratto all’inizio stata l’missione di alcuni errori; questo un uomo buono che non mente, mi sono detto.
Mi si permetta di concludere dicendo che Francesco Palmirotta ha una personalità veramente seria e attenta attraverso cui ha costruito un approccio di pieno successo ai problemi psichici e psicosomatici. Per questa ragione, secondo la mia opinione, egli merita di ricevere un importante riconoscimento come il premio Sigmund Freud.
Franco Selleri
ordinario di Fisica Teorica
Dipartimento di Fisica
Università di Bari