La Scuola di Musicoterapia Psicosomatica ha lo scopo di formare operatori nel campo della musicoterapia in grado di intervenire in ambito preventivo, riabilitativo e clinico-terapeutico utilizzando il medium sonoro-musicale per pro-muovere benessere psicosomatico e la remissione o il miglioramento della sintomatologia d’ingresso (il musicoterapista deve operare con il coordinamento di un musicoterapeuta, medico, psicologo o psicoterapeuta).
La Musicoterapia quindi, si configura come una disciplina artistico-scientifica peculiare, in quanto utilizza l’elemento sonoro musicale all’interno della relazione psiche.soma, utente operatore, in un processo sistematico d’intervento. Si caratterizza inoltre come un processo multidisciplinare ed interdisciplinare afferente alle aree musicale, medica, psicologica e psicoterapica.
Per quanto riguarda la formazione, i modelli didattici della scuola prevedono l’interazione creativa tra allievi e docenti che si svolge lungo un iter formativo personologico, partendo dall’assunto che il primo strumento operativo di benessere psicosomatico è proprio l’operatore musicoterapico. Quindi gli sforzi formativi sono indirizzati allo sviluppo delle capacità individuali relazionali dell’allievo con approfondimento della conoscenza di sé e del socio-ambiente.
L’iter formativo fa riferimento all’Ontosofia Psicosomatica di Palmirotta, alla Psicologia Umanistica (Maslow, Sutich, Rollo May, Fromm, Rogers), all’Etnomusicologia (De Martino, More-no, Schneider), al concetto di isonomia di Alcmeone-Pitagora da cui l’ISO di Benenzon, alla Psicosomatica (Groddeck, Erickson) ai modelli elaborati dalle scuole di musicoterapia statunitensi, europee ed internazionali.
Il corso consiste di: lezioni teoriche, attività esperienziali, tirocinio pratico, supervisione clinica, training personale (individuale e di gruppo), laboratori di musica e musicoterapia.
– Per approfondire e consolidare gli apprendimenti teorici saranno utilizzati, oltre alle lezioni d’aula, seminari su temi specifici, letture critiche di testi e dispense, visione di fil-mati, ascolto di registrazioni. Ogni allievo sarà seguito da un tutor che curerà le esercitazioni individuali, in accordo con i docenti delle varie discipline.
– Le attività esperienziali saranno articolate in modo tale da permettere agli allievi l’applicazione pratica delle cono-scenze acquisite, tramite role playing, colloqui clinici, stage con didatti italiani e stranieri in modo da acquisire padronanza delle varie tecniche.
– Il training individuale e di gruppo mira a promuovere la crescita personale, l’autoconsapevolezza e il benessere psicosomatico come condizione preliminare per poter ope-rare benessere nei futuri clienti. Si parte dall’assunto che sia necessario riconoscere prima in se stessi le possibili cause di disarmonia e quindi di malessere per poterle riconoscere ed eliminare nel cliente e per evitare che elementi soggettivi non riconosciuti possano influenzare la relazio-ne terapeutica.
Metodi privilegiati sono l’improvvisazione, l’ascolto-fruizione e il libero movimento corporeo.
a) Improvvisazione libera effettuata dal musicoterapista e dal cliente con la voce, strumentario Orff, strumenti a percussione, melodici, armonici ed occasionali. L’improvvisazione ricongiunge il senso psicosomatico con la dimensione psichica sana tesa all’autorealizzazione oltre a sviluppare la creatività e la spontaneità: E’ stata molto utile per superare l’impasse subito da molti musicisti durante la loro carriera.
b) Uno dei modi di fruizione-ascolto è la Musicoterapia immagogica: durante la seduta di musicoterapia la per-sona parte dalla percezione corporea per intuire e vi-sionare, oltre il corpo, il proprio stato psicosomatico.
c) Il libero movimento corporeo si manifesta spesso durante l’ascolto come naturale esigenza che ha l’effetto di sciogliere i blocchi complessuali dell’energia psicosomatica legata nella corporeità.
Altri metodi sono : composizione; rilassamento; esecuzione e ascolto di musica classica, leggera, jazz, etnica; costruzione di strumenti, ecc..